Può una bambina entusiasta, gioiosa, allegra, iniziare la scuola primaria e diventare silenziosa, pensierosa, seria, triste?
Ci può stare, ha cambiato scuola, ha perso tutte le amichette del cuore della scuola dell’infanzia, insomma ci può stare. Ma quanto tempo è concesso 7-14 giorni? Sono trascorsi quanti giorni dall’inizio della scuola … 20 giorni? Ora mi nomina tutti i suoi compagni, all’ascita molti la salutano, quindi quest’aspetto non lo considero più il primo vero motivo di questa tristezza, anzi, l’aspetto relazionale, direi va bene.
Allora che cosa rende triste la mia bimba?
Sono io che proietto la mia tristezza?
Si perché io sono tra le maestre che alla prima riunione dice alle mamme: “preparatevi voi al distacco, così i bambini sentiranno il vostro sostegno, il vostro appoggio”.
Io non sono pronta, nonostante i fiori di Bach, che non mi son serviti a niente! Uffa!
Fortunatamente siamo in due, mio marito che è più obiettivo di me, vede questo viso pensieroso.
Lo sapete che sto scrivendo questo alle 2.32 di notte, mio marito si è svegliato e seduto sul divano chiacchieriamo di questa faccenda? Sto perdendo notti per questo, son pensieri!
Che cosa rende triste la mia bambina?
Il problema è che lei mi racconta solo le cose belle (ho giocato con questa, ho giocato con quella, oggi è arrivata la lettera di Biribò il personaggio fantastico), ma a parte questi sprazzi di racconti lei non è entusiasta di andare a scuola. GLO MIA FIGLIA NON E’ ENTUSIASTA DI ANDARE A SCUOLA. NO!NON PUO’ ESSERE! Non lei! Non è più la mia Gloria.
Le maestre non hanno fatto neanche una riunione, non so il programma, non conosco il metodo che utilizzano, non so quali materie ha quel giorno, non so niente di niente! So solo che è una classe difficile.
Come lo so? Un pomeriggio davanti al cancello d’entrata della scuola l’insegnante ha bloccato i bambini, e in uno sfogo plateale si è lamentata che i bambini sono indisciplinati, che arrivano alle 8 del mattino agitati, e terminano alle 4 che sono ingestibili. Si alzano in continuazione, e non stanno mai seduti (sfido chiunque trascorrere 8 ore seduto!)Ha chiesto aiuto alle famiglie per insegnare loro il buon comportamento, e per finire man mano che consegnava il bambino al genitore commentava:” questo chiacchiera sempre, questo disturba, questo non sta mai fermo, questo si è bagnato in bagnato, questo l’ha seguito … lei … bene, brava (Gloria) …
MA DICO : MA SI PUOOOOOOOOOO???????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cioè ma dico? Ma si può???? Non si può al 14° giorno comportarsi così! Umiliare i genitori davanti ad altri genitori, umiliare i bambini davanti ad altri bambini e al proprio genitore. E io devo lasciare mia figlia a una così???Ho il nodo in gola. No! Me la immagino in classe! Pensate che clima ci sarà in classe. Io mi rendo conto che sono in tanti 23 bambini, ma dico, hai una vita di esperienza possibile che non hai strategie adeguate che contenere questi bambini? E’ possibile che quello che spieghi lo rendi talmente noioso che fai passare la voglia addirittura di ascoltarti?
Io cambio scuola.
Dove sta la gioia?La gioia dell'andare in un luogo accogliente, in un luogo dove c'è uno scambio di idee opinioni, confronti riepettosi. Mi sembra di percepire che manca proprio la cosa principale, il rispetto. Le bambine delle mie amiche vogliono andare a scuola anche alla domenica, mentre Glo mi chiede quanto manca alla fine della settimana. Me la stanno rovinando. Non posso permetterlo.
Che motivazione posso dare alla dirigente visto che quest’anno è pure il mio capo!!!!! Oddio com’è complicato!
E’ sufficiente dire che non vedo la bambina felice? Dubito lo capisca. O meglio può capire ma non sarà una motivazione così valida da permettere un trasferimento in un altro plesso dello stesso istituto. Cosa faccio?
Aspetto la riunione? Così mi faccio un’idea più precisa di queste maestre?
Chiedo a Glo cosa vorrebbe fare se avesse la possibilità di scegliere?
Una mia amica psicologa mi ha consigliato di giocare con le bambole così attraverso il gioco simbolico dovrebbe emergere i meccanismi di comportamento che si sviluppano in classe, e poi il disegno così proietta il proprio vissuto.
Uffff vabbè vado a nanna , i mie bambini domani a scuola mi vogliono bella, pimpante e sorridente.
E’ questo il nostro compito accogliere i bambini con il sorriso sempre e comunque.
Le maestre che non l’hanno capito cambino lavoro!